USCIRE DALLA COMFORT ZONE: IL MESSAGGIO DEL COLONNADAY 2023

Colonnaday

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da Segreteria

del giovedì, 08 giugno 2023

Si è svolta ieri all'Auditorium di Arezzo Fiere e Congressi la seconda edizione del Colonnaday, evento voluto dal Dirigente Scolastico Maurizio Gatteschi, convinto che il senso di appartenenza sia il primo autentico antidoto alla dispersione. Al Colonnaday, infatti, la "comunità" del Liceo si è riunita ieri mattina per riconoscersi parte di un'unica realtà, fatta di talenti, energie, speranze, sogni, voglia di futuro.

"Uscire dalla comfort zone" è ciò che si è ripetuto nei due momenti topici della mattinata: durante l'intervento dell'Università di Siena e in occasione della "première" del corto prodotto dagli alunni di 3B con la Poti Pictures, filmato realizzato grazie al bando del MIBACT.

I due ospiti, Fabrizio Bernini, presidente di Zucchetti Centro Sistemi e Confindustria Toscana Sud e Daniele Basile, Digital Marketing Specialist, intervistati dalla delegata del Rettore dell'Università di Siena per le soft skills, prof.ssa Maraghini Maria Pia, hanno incitato gli studenti ad uscire dalla propria zona di comfort per seguire con fiducia e passione i propri sogni.

Ne è emersa la fondamentale importanza nel mondo del lavoro delle competenze trasversali, quelle che ci permettono spesso di affrontare e risolvere problemi inediti, lavorando in team.

Anche il corto "3B Project", che ha commosso tutta la sala, ha rimandato lo stesso messaggio: incontrare l'altro per crescere implica necessariamente uscire dalla propria comfort zone.

Un messaggio questo che ha riassunto il vero significato del Colonna Day: non una festa di fine scuola o un talent giovanile, ma un'occasione in cui una comunità, quella del Colonna, si ritrova insieme per crescere inclusiva e plurale. Una mattinata che ha messo in evidenza le tante forze, anche quelle più nascoste, che fanno del Liceo Colonna un'orchestra - e non a caso è stata la musica a fare da filo conduttore dell'evento - dove ogni singolo strumento è essenziale per dare significato e forza alla sinfonia.

Citando Hannah Arendt, l'uomo è il miracolo del nuovo che accade, che si mostra agli altri sul palcoscenico del mondo per agire di concerto con gli altri.